Ultima modifica: 26 Dicembre 2020

Alla scoperta di sé

scarica il percorso in pdf

Mi ricordo con molta chiarezza che un giorno, a pranzo, il discorso era caduto sul mio aspetto fisico: la mamma aveva cercato di trovare qualche tratto grazioso del mio volto: aveva osservato che io avevo degli occhi intelligenti, un sorriso dolce, ma, alla fine, aveva dovuto arrendersi agli argomenti di mio padre e, cedendo all’evidenza, aveva dovuto riconoscere che io ero brutto. Più tardi, mentre io la ringraziavo per il pranzo, ella mi batté affettuosamente sulla guancia, dicendomi: ” Mio Nikolenka, bisogna che tu sappia che nessuno ti amerà per il tuo viso, per questo tu devi sforzarti di essere un ragazzo intelligente e buono”. Queste parole da una parte mi fecero capire che io ero brutto, ma suscitarono in me la speranza di poter essere più tardi un ragazzo intelligente e buono. Nonostante questo, avevo spesso dei momenti di disperazione nei quali immaginavo che non ci fosse sulla Terra felicità per un uomo che avesse, come me, il naso così largo, labbra grosse e occhietti grigi. Domandava a Dio di compiere un miracolo…di trasformarmi in un adone ed io avrei dato, per un bel viso, tutto ciò che possedevo nel presente e tutto ciò che avrei posseduto nel futuro.

Lev Tolstoj, Infanzia e adolescenza

Proposte di lavoro: PARLARE

Per che cosa soffriva il ragazzo? Come lo aiutava la mamma?

Sei contento del tuo aspetto fisico? Ti senti bello o brutto?

Cosa tipiace di più del tuo aspetto fisico? Cosa di meno?

A chi vorresti assomigliare? Perché?

Ti sembra importante nella vita l’aspetto fisico? Perché?

Proposte di lavoro: SCRIVERE

“Caro diario, oggi mi sono guardardato/a allo specchio e…”

Proposte di lavoro:
ESEGUIRE AUTORITRATTI E RITRATTI

Ognuno di noi è come lo vedono gli altri

A coppie, seduti di fronte, osserviamoci attentamente il volto reciprocamente.

Facciamo il ritratto dell’altro, senza farglielo vedere 

Ognuno di noi è come vede sé stesso.

Ogni bambino è davanti al suo specchio ed osserva attentamente i tratti del suo volto.

Facciamo il nostro autoritratto.

Ognuno di noi è come è realmente.

Costruiamo un cartellone in cui siano affiancati le tre immagini e conversiamo.

Fotografiamo ogni alunno in primo 

Attivitą di riflessione

In quale dei ritratti ti riconosci di più? Perchè?

Rispetto alla foto quali differenze noti nel ritratto e nell’autoritratto?

Da quale immagine traspare meglio il tuo stato d’animo?

Vorrei essere…

Essere un albero con le ali. Nella terra potente

denudare le radici ed affidarle al suolo

e quando sarà molto più ampio il nostro ambiente

con le ali aperte affidarci al volo.

                                  Pablo Neruda

Vorrei tanto trovare

Vorrei tanto trovare una cosa bella da amare:

essere frizzante come una coppa di spumante,

allegra come un petardo, un’ impazzita palla da biliardo,

sicura come un missile che investe la volta celeste.

Vorrei tanto trovare una cosa bella da amare,

che non rallegri me solamente, ma tutta la gente.

Cerchiamola insieme: chi viene?

                                  Marcello Argilli

Proposte di lavoro: SCRIVERE

  • Facciamo esprimere i pensieri dei bambini, dopo aver letto insieme le due poesie, distribuendo dei foglietti di carta sui quali troveranno già scritto VORREI… e spiegando ai bambini che dovranno scrivere alcuni versi.
  • Ogni bambino leggerà poi i suoi, e tutti insieme decideremo in quale successione leggere tutti i versi, ottenendo brani poetici.
  • Il gioco può continuare con il VORREI ESSERE… oppure con il VORREI AVERE…

STORIA DELLA BICICLETTA VERDE

Un giorno una bambina volle verniciare la sua bicicletta. Scelse una vernice verde. Il verde le piaceva molto. Ma il fratello maggiore le disse:” Una bicicletta verde così non si è mai vista! devi verniciarla di rosso e allora sarà bella”. Anche il rosso piaceva alla bambina. Perciò comperò della vernice rossa e verniciò la bicicletta di rosso. Ma un’altra bambina disse: “Biciclette rosse le hanno tutti! perché non la vernici di blu?” La bambina ci pensò e poi verniciò la bicicletta di blu. Ma il figlio del vicino di casa disse:” Blu? Ma è triste! Giallo è molto più allegro!” La bambina convenne che il giallo era più allegro, e comperò della vernice gialla. Ma una vicina disse:” E’ un giallo orribile! Prendi il celeste, lo trovo più bello!, e la bambina verniciò la bicicletta di celeste. In quel momento ritornò il fratello maggiore ed esclamò: ” Non la voleviingere di rosso? Il celeste è un colore insulso! Il rosso devi usare, il rosso!” Allora la bambina si mise a ridere. Riprese il barattolo della vernice verde, verniciò la biciletta di verde, e non le importò più niente di quello che dicevano gli altri.

Ursula Wolfel, Storie per ridere – Nuove Edizioni Romane

Proposte di lavoro: LEGGERE E COMPRENDERE

Secondo quale sequenza viene dipinta la bicicletta? Verde, rosso,…

Quale colore preferisce la bambina? Perché vernicia tante volte la bicicletta? 

Su che cosa vuole farci riflettere il racconto?

Proposte di lavoro: SCRIVERE

” Storia di un bambino che cambiava sempre idea”

“Quella volta che ho ascoltato i consigli degli altri…”

Lascia un commento